Articolo 11
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Articolo 78
Le Camere deliberano lo stato di guerra [cfr. art.87 c. 9] e conferiscono al Governo i poteri necessari.
Con la modifica proposta un singolo ramo parlamentare, la Camera, è autorizzata a prendere decisioni quali l’entrata in guerra.
Visto che la nuova legge elettorale assegna un alto premio di maggioranza, questo può far sì che un singolo partito, seppur minoritario tra i cittadini, possa ottenere la maggioranza alla Camera. Dal momento che il Senato non avrà più potere decisionale, questa maggioranza, “anomala” potrà decidere di entrare in un conflitto armato.
Considerando:
che invieremo 140 militari in Lettonia, nell’ambito di un programma NATO dettato dagli USA, 
che l’amministrazione Obama si è dimostrata altamente guerrafondaia, e tutto fa prevedere che Hillary Clinton lo sarà ancor di più (cercando di innalzare il livelli dello scontro con la Russia, come evidenziano le sue attuali dichiarazioni),
diventa comprensibile, non accettabile, l’interferenza statunitense sul voto al referendum costituzionale del 4 dicembre, espressa a più riprese dall’ambasciatore usa in Italia e dallo stesso Obama.
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