Lo sappiamo, in Italia l’assistenza a persone con malattie degenerative (speso legate all’età) o disabili è (quasi) del tutto a carico delle famiglie: ora se ne stanno accorgendo anche le istituzioni internazionali.
Auguriamoci che questo possa determinare un miglioramento delle condizioni familiari.
Il Comitato Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità raccoglie ed ufficializza la denuncia del coordinamento nazionale famiglie disabili italiano
Il Comitato ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità ha recentemente formalizzato l’impiego del rapporto ombra (Alternative Report) elaborato dal Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili, pubblicandolo tra i documenti ufficiali dell’ONU, chiamata a monitorare l’Italia sull’applicazione della Convenzione stessa proprio nel corso del 2016.
Durante la 16° Sessione svoltasi a Ginevra il 24 e 25 Agosto 2016 era infatti apparso immediatamente evidente che le criticità denunciate dal Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili erano entrate prepotentemente nell’agenda del Comitato ONU.
Tra queste fondamentale è apparsa la parificazione dei Caregiver Familiari(coloro che si curano in ambito domestico di congiunti non autosufficienti) ai familiari con disabilità che essi assistono (definiti nelle osservazioni conclusive del Comitato ONU testualmente «peers»), soprattutto riguardo le donne alle quali viene negato l’impiego nel mercato del…
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sarebbe l’ora che le cose migliorassero…buondì pietro….
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Non sarà mai troppo presto … Buongiorno a te viki 🙂
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buona giornata pietro
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🙂
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Articolo circostanziato, Pietro, ottimo.
Certo che l’ONU sia stata chiamata a monitorare il nostro Paese la dice lunga..
Ho una parente con una figlia Down.
Finchè son vissuti in USa ( là la ragazza è nata) Dina, così si chiama, non presentava alcuna disabilità o deficit, da quando vive qua sembra “uno dei nostri Down”, è brutto dirlo ma è così Pietro!
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Guarda, ho avuto ed ho esperienze di malattie degenerative; se non ci fossero associazioni specifiche (almeno a Bologna ne abbiamo) di volontariato, sarebbe una tragedia per i familiari. Tra l’altro le associazioni devono essere economicamente autosufficienti.
Ciao
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E siete fortunati a Bologna!
Quando il peso di questi drammi poggia solo sule famiglie , spesso, tracolla tuta la dinamica familiare a danno del malato.
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Verissimo, nonostante il volontariato, resta altissimo l’impegno dei familiari.
A presto
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Caspiterina….
Ho avuto tre situazioni nelle quali ho sperimentato dolorosamente..
Una con mia madre ( cancro ed Alzheimer), una con mia suocera ( qualcosa l’hai letta nel mio blog principale), l’ altra con il fratello di mio marito ( adenocarcinoma).
Pietro, io credo che uno Stato potrà dirsi civile solo se bada a a dare attenzione a questi grandi disagi sanitari o che coinvolgono gli anziani.
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Purtroppo sono a carico della famiglia, … può succedere che i familiari si associno con medici volenterosi e competenti per alleviare il disagio dei malati. E’ il caso di iniziativa parkinsoniani a Bologna.
Buona domenica.
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