Ancora un dattero e una tazzina di caffè amaro. Tante donne, tanti bambini. E fuori, sulla strada in cui affaccia il viottolo che porta a quella che era la casa di Zakaria, due lunghe file di sedie occupate da ragazzi e uomini di tutte le età. E anche qui bambini. Bambini che vanno e vengono […]
Quanti datteri ho mangiato in questi mesi, uno alla volta, tutti dello stesso tipo, mai un madjoul o altre specie, sempre i piccoli e dolcissimi datteri chiari e morbidi. Sia che il martire fosse un uomo, sia che fosse una neonata o un ragazzino o una ragazza. Una volta ho chiesto il perchè, e la risposta è stata “per restituire al sangue gli zuccheri che precipitano per il dolore e poi riprendere la forza per vivere” che nel contesto significa la forza per lottare. […]