Recensione del libro ‘L’altro Ottocento. Russia, Germania, Austria’ di Eugenio Riccomini (Pendragon, 2018)
Alla base del libro, l’idea secondo la quale l’Ottocento viene identificato soprattutto con la pittura francese: innegabile certo il capitale contributo che alla storia dell’arte fornirono pittori quali Courbet e Monet, eppure Riccomini prova quasi un senso di disagio nel constatare che nella percezione comune (e fino a non molto tempo fa anche nelle aule delle università) l’Ottocento di Russia, Germania e Austria non occupi la posizione che gli spetterebbe. “Nel corso di parecchi anni di studi classici”, spiega l’autore, “seguendo lezioni liceali, e poi, grazie al cielo, universitarie di storia dell’arte, non ho mai udito pronunciare in aula nomi, oggi ormai ben noti, come quelli di Turner, Friedrich, ed altri che non fossero francesi; e figuriamoci se mai m’è capitato di sentire, o di vedere qualcosa, di pittori russi, o slavi, e anche tedeschi. C’è, quindi, ancor oggi un Ottocento ’altro’. E cioè poco o pochissimo noto; e anzi del tutto sconosciuto, e inatteso”.
Sorgente: Da Klimt a Friedrich, da Repin a Schiele, l’altro Ottocento in un agile libro di Eugenio Riccomini
L’ha ribloggato su l'eta' della innocenzae ha commentato:
quali bellissime immagini
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Grazie 🙂
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Concordo, sono immagini molto belle. Considero l’autore molto bravo, dotato di una capacità espositiva semplice ed accattivante.
Buona serata 🙂
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